Este - Jody Brugola | Relatori Eventi

Presidente - Brugola OEB SpA 

Jody Brugola

Egidio Stefano Giovanni Brugola, Jody per tutti, nasce il 12 Agosto del 1979 a Milano. Nipote di Egidio Brugola, che ha dato il nome all’azienda fondata nel 1926 a Lissone come fabbrica di rondelle, anelli speciali per motori e affini, e figlio di Giannantonio Brugola, diventato Cavaliere del lavoro nel 2008 e che ha portato l’azienda ad essere conosciuta in tutto il mondo nella sua leadership per le viti critiche motore delle più importanti case automobilistiche.

Jody, poliglotta come suo padre, parla perfettamente oltre al polacco, grazie alla madre la Signora Zdzislawa Cetera di origini polacche, anche il tedesco, l’inglese e lo spagnolo. Dopo la scuola tedesca a Milano, ha conseguito il diploma di Liceo scientifico e ha quindi frequentato la facoltà di Scienze Politiche all’Università Cattolica di Milano. Sin da quando era piccolo, Jody veniva portato dal padre la domenica mattina in azienda: le viti al posto dei giocattoli, gli insegnamenti di suo padre, come lezioni di vita. Un apprendistato che continua quando Jody è poco più di un ragazzo, durante i viaggi di lavoro in giro per il mondo, insieme a Giannantonio: nei diversi stabilimenti automobilistici conosce e impara a muoversi nella complessità della filiera produttiva e commerciale. Esperienze che lo formano e responsabilizzano. Come uomo e come imprenditore. Un bagaglio di conoscenze messe sul banco di prova dll’azienda di famiglia in cui Jody lavora per tre anni subito dopo l’Università. Ma Jody ha anche un altro sogno nel cuore, che insegue prima di dedicarsi all’azienda di famiglia. Si trasferisce a New York dove frequenta diversi corsi di recitazione e nel 2006 inizia la carriera come attore italiano in America. Un excursus preziosissimo e determinante per capire la mentalità americana, cosa che successivamente gli sarebbe servita nella vita imprenditoriale.

Nel 2007 ha poi deciso di affiancare il padre come suo braccio destro e dal 2011, anche se ancora molto giovane, a causa del peggioramento della salute di Giannantonio si è assunto la piena responsabilità dell’azienda come Vice Presidente nonostante lo scetticismo generale di chi non lo riteneva all’altezza o addirittura un figlio di papà.

Nel 2009, complice la crisi e il calo del fatturato che non ha supportato i continui investimenti effettuati (dal 1993 al 2009 quantificabili in oltre 100 Mio di €), la Brugola ha dovuto sottoscrivere un piano di rifinanziamento del debito molto restrittivo che ha messo l’azienda a dura prova costringendola addirittura a mettere in pegno azioni e macchinari. La Brugola sembrava in declino, per la prima volta nella sua storia, con un fatturato e una marginalità insufficienti a ripagare il debito bancario e impossibilitata a sostenere ulteriori investimenti per il futuro. Ed è in questo difficile contesto che le condizioni di salute di Giannantonio peggiorano ed ha inizio l’ascesa di Jody. Jody ha sin da subito effettuato scelte drastiche e preso decisioni molto coraggiose che hanno risollevato la Brugola, con un incremento dell‘EBITDA dal 6% al 10%, e hanno consentito il riacquisto delle proprie azioni in soli 4 anni e mezzo rispetto al piano iniziale di 8 anni. La lungimiranza della visione commerciale impostata già da Giannantonio, e che era stata messa in dubbio dalle banche che non credevano nel settore dell’Automotive (che rappresentava e rappresenta tra gomma, vetro, acciaio e petrolio più del 30% del PIL mondiale), aveva portato il fatturato da 63 Mio di € agli oltre 100 Mio di €, Jody con le sue scelte ha consolidato questi risultati portando nel 2015 il fatturato della Brugola agli oltre 130 Mio di €.

Dal 2012 ad oggi si è vissuta una vera e propria rivoluzione aziendale che ha interessato tutti i settori ed ha portato all’apertura di 4 nuovi stabilimenti, di cui uno rappresenta la realizzazione del sogno che Giannantonio ha tenuto nel cuore per anni. La costanza e perseveranza di Jody, che si è preso personalmente il rischio e la responsabilità di portare avanti il progetto americano individuando con grande tempismo le persone giuste e gli investimenti da realizzare, ha portato nel Luglio 2015 all’inaugurazione dello stabilimento produttivo a Detroit che, completato in soli 4 mesi e mezzo, copre una superficie di 11.000 m2 e produce già 3000 tonnellate all’anno con una previsione di crescita nei prossimi 3 anni fino a 10.000 tonnellate. Grazie ai siti produttivi italiani ed americani ed ai 4 magazzini logistici, operativi in Messico, Gran Bretagna, Spagna e Romania, la Brugola soddisfa esigenze di clienti dislocati in tutti e 5 i continenti garantendo, attraverso l’alta tecnologia di processo e di prodotto, il difetto zero su ogni singolo pezzo: 180 stabilimenti ogni giorno nel mondo utilizzano sulle proprie linee produttive una vite con il marchio OEB.

Nel febbraio del 2015, poche ore dopo aver ricevuto la prima vite stampata nello stabilimento americano, è venuto a mancare il Cav. Giannantonio e Jody, a soli 35 anni, si è trovato solo alla guida dall’azienda, senza alcun vicepresidente, ne zio o fratello che lo affiancassero nelle scelte strategiche e con il solo supporto morale della madre. Jody, nonostante il difficile momento personale, ha gestito il delicato ricambio generazionale e lo ha fatto con grande determinazione e lucidità garantendo la continuità della cultura aziendale da sempre contraddistinta dalla professionalità delle persone e dalla qualità del prodotto. Il Presidente si occupa in prima persona della gestione del personale (manager e maestranze, allo stesso modo, da buon padre di famiglia); con grande determinazione e nonostante la sua giovane età ha raggiunto in breve tempo risultati notevoli. Affrontando il tutto con un grande coraggio in un settore estremamente competitivo, avendo una visione del futuro chiara e ben definita, grazie ai corposi investimenti nell’innovazione, nella ricerca e nello sviluppo che consentono ogni anno all’azienda d’individuare soluzioni migliorative, innovative e all’avanguardia sia per il processo che per il prodotto, Jody ha riportato la Brugola ad essere un punto di riferimento per i clienti e le aziende concorrenti di tutto il mondo. Dal padre Jody ha imparato l’importanza della solidarietà e questo lo ha motivato ad essere attivo in prima persona nel sociale ad esempio supportando la Croce Verde, con l’acquisto di un furgoncino per i diversamente abili, e l’associazione Save the Children, attraverso l’adozione a distanza di 4 bambini.

La Famiglia Brugola ha inoltre avviato un progetto speciale: una casa che ospiterà giovani diversamente abili quando la loro famiglia non potrà più farlo, uno spazio con ampie aree verdi ed annesse attività ricreative e formative, si chiamerà “Aurora“ a simboleggiare la promessa di un futuro roseo per i ragazzi e la serenità per i loro cari che non dovranno preoccuparsi del futuro del proprio figlio. La Brugola è di continuo supporto ai giovani della comunità locale: in azienda vengono periodicamente accolte scolaresche per visitare gli stabilimenti e studenti meritevoli vengono inseriti in stage. Anche per la comunità la Brugola supporta l’organizzazione di eventi per il tempo libero, partecipa a spettacoli di beneficienza e altre iniziative locali. Una delle cose di cui Jody va estremamente fiero è il coinvolgimento di tutto il personale nel progetto aziendale: 4 volte l’anno impiegati e maestranze sono riuniti per un discorso del presidente nel quale vengono illustrati gli obbiettivi, l’andamento aziendale e i traguardi da raggiungere; le persone vengono motivate e rese partecipi degli ideali e dei valori della missione aziendale. In Brugola ogni dipendente è considerato prima di tutto nella sua individualità personale e non come un numero, i dipendenti sono colonne portanti per lo sviluppo del progetto condiviso. Da anni Jody rinuncia a una parte dei suoi emolumenti redistribuendolo agli operai ad attestazione della sua gratitudine per il supporto di tutti al raggiungimento dei risultati aziendali (ad esempio alla fine del 2014 a tutti gli operai fu riconosciuto un bonus di 1000 € netti, di cui il 20% elargiti dal Presidente).

Altro tema che sta a cuore a Jody è la profonda importanza che riconosce alle donne in azienda: negli ultimi 2 anni non solo sono raddoppiate (dal 6% al 12%, andamento inusuale per un’azienda metalmeccanica), ma ha affidato loro incarichi importanti quali ad esempio Internal Auditor, Direttrice Commerciale e Project Manager USA. A dimostrazione dell’importanza attribuita alle persone che lavorano in Brugola, Jody è orgoglioso del fatto che l’apertura dello stabilimento in America non abbia mai presupposto il ridimensionamento dei dipendenti in Italia; la strategia commerciale di ampliamento dei clienti serviti (BMW, Mercedes e Nissan, colossi dell’Automotive mondiali, sono entrati in rapporto con Brugola nel 2016) ha richiesto anzi, negli ultimi 3 anni, l’assunzione in Italia di 80 persone tra cui molti giovani promettenti, andando in contro tendenza a quella che purtroppo è la situazione nazionale.

Jody a soli 37 anni gestisce 430 persone tra Italia e Stati Uniti, ha investito 45 Mio di € negli ultimi 5 anni ed è intenzionato ad investirne altri 40 Mio € nei prossimi 4 anni superando i 500 dipendenti. Jody Brugola rappresenta la terza generazione di una famiglia storica, tra le poche a vantare il proprio nome nel dizionario della lingua italiana. La terza generazione che implementa, che crede e che continua il progetto familiare ingrandendolo e portandolo ai massimi dell’eccellenza e che, con profondo orgoglio, all’ingresso di tutti gli stabilimenti, in Italia e all’estero, fa sventolare il Tricolore così come ha sempre fatto suo padre, anche negli anni 70 quando non era così facile farlo. L’amore per l’Italia e il sentimento patriottico saranno sempre nei valori e negli ideali famiglia Brugola. Per comprendere infine l’essenza di chi è Jody Brugola, bisogna guardare l’intervista fatta all’interno del programma della Rai ”Virus” dello scorso gennaio (http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a00d2f37-27f8-475e-a771-45c088357ef8.html). Nel corso del programma alla domanda di Nicola Porro:

“Per fare l’imprenditore in Italia lo si fa perché come diceva Einaudi per rendere sempre più grande la propria azienda, più successo, più riconoscimenti o perché poi sono soltanto i soldi che sono il drive di tutto quanto?”

Jody ha risposto:

“Guardi posso dire che da quando è morto mio padre il rapporto con l’azienda è cambiato, nel senso che prima lo facevo anche per i soldi, adesso dei soldi non me ne frega più niente, lo sa perché? Perché o uno l’azienda la ama dal mattino alla sera oppure secondo me non vale la pena fare l’imprenditore”.

Nicola Porro credeva di avere a che fare con un rappresentante tipico della terza generazione, quella distruttiva.

Invece ha trovato Jody Brugola.

 

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