Este - WELLFEEL MILANO 2019 - AGENDA 11 GIUGNO | Pagine

MATTINA

 - IL SENSO DEL WELFARE AZIENDALE -

È tempo di parlare di un nuovo tipo di Welfare Aziendale:
da elargizione di benefit per aumentare la lealtà ad un welfare che mira a rendere ‘felicitanti’ i luoghi di lavoro.

Le persone hanno bisogni materiali da soddisfare ma anche una dimensione di senso da mantenere viva
e l’impresa deve saper risvegliare una dimensione di comunità.

8.30 Accredito e Welcome Coffee 

9.20 Benvenuto e apertura dei lavori
Chiara Lupi, Direttore editoriale – ESTE 

9.30 – 10.00 Responsabilità sociale di impresa e lotta alle disuguaglianze: democrazia economica, welfare aziendale e welfare per tutti
Lorenzo Sacconi, ordinario di politica economica - UNIVERSITÀ STATALE DEGLI STUDI DI MILANO e diettore EconomEtica  

10.00- 10.40 Salotto 
- Elisabetta Dallavalle, inclusion, wellbeing & welfare manager - GRUPPO NESTLÉ ITALIA
- Alberto Moschetti, head of hr – HENKEL ITALIA

Moderatore: Chiara Lupi, direttore editoriale – ESTE 

10.40 – 11.00 Il welfare aziendale oltre i Flexible Benefit
Il welfare aziendale è una straordinaria innovazione sociale e un contenuto efficiente per gestire le relazioni industriali. Se lo riducessimo a semplice strumento per ottimizzare la retribuzione, perderemmo una grandissima occasione. Siccome, in parte, sta succedendo proprio questo, è indispensabile contrastare questa deriva con un’operazione culturale. L’intervento sarà l’occasione per presentare la vision Eudaimon sul welfare aziendale, allineata ai risultati della ricerca che Eudaimon svolge col Censis, confrontare i modesti benefici retributivi dei flexible benefit con quelli più significativi del welfare e innescare il dibattito sulla fase 2 del welfare aziendale che deve vedere protagonisti imprese, sindacati, associazioni datoriali e governo.
Alberto Perfumo, ceo - EUDAIMON 

11.00 Coffee break

 

- LA PERSONA -

La rivoluzione digitale non modifica solo il comparto produttivo, impatta su tutta l’organizzazione.
Nel modello Fordista Taylorista dove la persona non doveva pensare, all’interno della quarta rivoluzione industriale tutti devono contribuire con un contributo di pensiero.
I processi delle imprese devono essere organizzati in modo che tutti siano portati ad esprimere il meglio.

11.40 – 12.00 Video Intervento: Prendersi cura delle persone nella quarta rivoluzione industriale: il nuovo corso del welfare
Stiamo vivendo un momento storico nel quale dobbiamo pensare ad un welfare aziendale di nuovo tipo: dalla concessione di benefit per aumentare la lealtà al tentativo di rendere ‘felicitanti’ i luoghi di lavoro. Oltre a garantire il soddisfacimento dei bisogni materiali, l’impresa deve risvegliare il senso di comunità, all’interno della quale le persone fanno emergere le loro qualità. L’impresa deve recuperare il concetto di ‘capitale umano’, esplicitare l’interesse per tutti i collaboratori e dimostrare l’interesse per lo sviluppo di ognuno. Le aziende devono dimostrare di sapere trasformare l’ambiente nel quale operano prendendosi cura delle persone in modo autentico. Ecco perché l’impresa civile, responsabile, deve agire secondo un processo di feed fordward: giocare d’anticipo e trovare soluzioni per la comunità.
Stefano Zamagni, docente di economia politica - UNIVERSITA’ DI BOLOGNA | JOHN HOPKINS UNIVERSITY e co-fondatore SCUOLA DI ECONOMIA CIVILE 

12.00 – 12.20 Come aumentare il valore del proprio capitale umano diventando un’azienda “Life Ready”.
Nelle aziende il 73% dei dipendenti sono “caregiver”. Ignorare la loro dimensione personale comporta ingenti costi di mancata produttività e gestione dello stress: le aziende possono invece trasformare la loro esperienza in una fonte di produttività, innovazione e ingaggio. Un’azienda Life Ready sa come valorizzare le molte dimensioni delle proprie persone e creare una cultura di “sinergia vita-lavoro”.
Riccarda Zezza, CEO - MAAM by Life Based Value  

12.20 – 12.40 Salotto 
- Luciano Pilotti, professore ordinario di economia e gestione delle imprese presso ESP - Department of Environmental Science and Policy - UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO
- Paola Vetturini, Hr business partner - PHILIP MORRIS ITALIA
- Micol Moraglia, coordinatrice welfare – CONTSHIP ITALIA GROUP

Moderatore: Dario Colombo, caporedattore - ESTE 

13.00 – 13.20 Return on Welfare : la salute ed il benessere dei collaboratori come fattore competitivo dell’impresa
I piani di welfare aziendali rappresentano una leva strategica per il capitale umano, poiché esercitano un’influenza positiva su engagment, retention e qualità della vita dei dipendenti e collaboratori. Troppo spesso oggi nel dibattito pubblico, ma anche fra “addetti ai lavori”, si fa un po’ di confusione attorno al valore reale del welfare. L’obiettivo è mettere la persona al centro e puntare al suo benessere, nella ferma convinzione che una buona vita fuori dall’azienda vada di pari passo con una buona produttività dentro l’azienda. C'è infatti un Return on Welfare che può essere quantificato a dimostrazione dell’importanza dell’investimento in salute. Recenti indagini sullo stato del welfare in azienda, oltre ad evidenziare la crescente diffusione di strumenti di welfare anche nelle piccole e medie imprese nazionali, restituiscono uno scenario in cui dipendenti e collaboratori convergono sulla scelta dell’assistenza sanitaria come benefit più desiderato.
Antonio Corrias
, responsabile sviluppo associativo e marketing comunicazione – ASSIDIM 

13.20 Buffet Lunch

POMERIGGIO

- L’AZIENDA -

Creare una convergenza tra gli interessi dell’impresa e gli interessi di coloro che nell’azienda operano è un obiettivo che si può raggiungere: 
bisogna saper creare delle reti, stimolare l’interazione pubblico-privato e, soprattutto, usufruire più consapevolmente di tutte le opportunità che il mercato offre.

14.40 – 15.00 Dalle aziende ai territori: fare rete per fare welfare
Il welfare aziendale negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più importante all’interno del sistema italiano di protezione sociale, facendo registrare un aumento delle persone e famiglie tutelate e dei servizi offerti. I benefici oggi riguardano una pluralità di attori: le imprese vedono migliorare la propria produttività godendo contemporaneamente di agevolazioni fiscali e contributive; i lavoratori e le loro famiglie possono accedere a beni e servizi che altrimenti sarebbero loro preclusi o di difficile accesso; il Pubblico è in parte sollevato dall’attuazione di misure sociali complesse. Accanto ai benefici non vanno tuttavia dimenticate le distorsioni che il welfare aziendale rischia di generare: come la contrapposizione di insider e outsider nel mercato del lavoro, ma anche la diffusione a “macchia di leopardo” che fa registrare differenze per dimensioni, settori produttivi e collocazione geografica delle imprese coinvolte. Il welfare aziendale è infatti presente in quasi tutte le grandi aziende ma è ancora poco diffuso nelle PMI; è ricorrente in alcuni settori, come il metalmeccanico e le telecomunicazioni, ma debole nel settore agricolo o in quello del commercio al dettaglio; è molto diffuso nelle regioni del Nord, mentre al Sud stenta a prendere piede. Tra potenzialità e rischi l’intervento si concentra in particolare sulle diverse declinazioni che il welfare aziendale ha assunto, grazie allo sviluppo di reti tra aziende e reti multi-attore che vedono coinvolti una pluralità di soggetti, analizzando i diversi strumenti messi in campo, il ruolo degli attori e i processi che favoriscono la possibile transizione verso un welfare aziendale territoriale.
Franca Maino, direttrice laboratorio – PERCORSI DI SECONDO WELFARE e ricercatrice presso il dipartimento di scienze sociali e politiche - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO  

15.00 – 15.25 Salotto 
- Stefania Marcozzi, industrial organizational psychologist - COPAN
- Maurizio Capelli, chief financial officer - FLAMMA S.p.a.

Moderazione a cura di Mattia Martini, ricercatore economia aziendale - UNIVERSITÀ MILANO BICOCCA e membro del comitato scientifico - TUTTOWELFARE.INFO

15.25 – 16.45 L’ecosistema dipendente-persona e la tecnologia: come applicare concretamente il valore del welfare
Welfare e Flexible Benefit sono centrali per il benessere percepito dei dipendenti. Ma come coglierne tutti i vantaggi e applicare concretamente queste opportunità in azienda?
Con strategie e soluzioni che mettano il dipendente al centro di un ecosistema di persone, processi e piattaforme, integrato alla classica gestione delle Risorse Umane.
Alessandro Alberti, product management hr - ZUCCHETTI e Andrea Verani Masin, direttore commerciale - DOUBLE YOU (ZUCCHETTI)
15.45 – 16.05 La nuova dimensione del benessere
Lo spazio come acceleratore del cambiamento per favorire la collaborazione tra le persone.
Per il benessere del singolo e dell’azienda intera.
Lorenzo Maresca, country manager -  SEDUS STOLL Srl 

16.05 Coffee break  

16.30 – 16.50 Il welfare aziendale come opportunità: una sfida ad ampio spettro
Affrontare i temi connessi al welfare aziendale per l’impresa significa mettersi in discussione su vari fronti sia interni sia esterni e, allo stesso tempo, aprirsi ad importanti opportunità di natura strategica e gestionale i cui effetti travalicano in modo chiaro e duraturo gli obiettivi che il percorso formalmente tende a raggiungere.
Le sfide legate al welfare devono essere alimentate da una reale consapevolezza del profondo significato che deve guidare le imprese che intraprendono questi percorsi. L’efficacia delle iniziative di Welfare, infatti, si ottiene attraverso un costante confronto tra obiettivi valoriali e capacità di realizzare processi in grado di soddisfarli.
Seguendo questi principi guida si possono evidenziare gli “effetti” indotti sul fronte strategico e competitivo come su quello organizzativo e gestionale ponendo le basi per la realizzazione di nuove opportunità legate all’affermarsi del “Welfare Evoluto”.
Mario Mazzoleni, docente di economia aziendale e direttore della SMAE (School of Management and Advanced Education) - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA

16.50 – 17.10 Dal fare all'essere azienda: il bellessere* organizzativo
Che il business possa trarre benefici dal coinvolgimento dei lavoratori nel processo produttivo non è una novità. Le imprese all’avanguardia hanno capito da tempo che, ascoltare la voce dei propri collaboratori e renderli corresponsabili dei risultati, può aiutare a migliorare il prodotto/servizio, il workflow e l’ambiente di lavoro: il coinvolgimento attivo sicuramente aumenta il senso di appartenenza e responsabilizza la forza lavoro.
Oggi, grazie a strumenti tecnologici, come social intranet aziendali, si ha la possiblità di dialogare con i propri collaboratori generando "benessere", inteso come la possibilità di esprimersi e di svilupparsi, e bellessere* organizzativo, cioè diffondere la cultura del bello. (*cit. Enzo Spaltro)
Pasquale Davide de Palma, ceo - HRCOFFEE

17.10 – 17.50 Salotto 
- Luca Pintossi, responsabile del progetto Welfare e rapporti sindacali - RUBINETTERIE BRESCIANE BONOMI
- Dario Cavenago, docente di economia aziendale - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO - BICOCCA
- Paola Gilardoni, segretario - CISL LOMBARDIA

Moderatore: Elena Barazzetta, Ricercatrice - PERCORSI DI SECONDO WELFARE e autrice del libro "Genitori al lavoro. Il lavoro dei Genitori

17.50 Chiusura dei lavori

 

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