Introduzione
RIFLESSIONI
Siamo pressati da un’esigenza crescente di formazione nuova, libera dai vincoli indotti dalla metodologia di moda e dall’inetto uso delle tecnologie. Liberata anche dalle spire della fretta di cambiamento e di trasformazione necessaria, che generano l’angoscia della professionalizzazione, a prescindere dal senso e dal contesto in cui si realizza la persona.
Discutere di liberazione, di diritto alla destabilizzazione e di capacità creativa rappresenta forse il primo passo per progettare una formazione in grado di aprire al futuro, di aiutare la persona a porsi di fronte alla storia con la libertà di rifiutare, di re-inventare e ricostruire il mondo in cui vive, sapendo che non è l’unico mondo possibile.
Una formazione liberata può far comprendere meglio che la società è il luogo dove si esercita il diritto di esserci, rappresentarsi ed esprimersi. Che la società è un prodotto della creazione umana. Non è espressione di un fondamentale ordine naturale, ma un concepimento dell’uomo per l’uomo, modificabile a proprio piacimento.
La formazione inefficace, sterile, maltrattata e malvista deve liberarsi dalla paura di mostrare i suoi limiti, le sue responsabilità di fronte al mancato cambiamento delle persone, delle organizzazioni e del mondo. Deve definire il perimetro della sua azione, l’ambito di applicazione in cui può apportare significativi contributi alla creazione del futuro. Una formazione liberata sarà capace di far comprendere che il contesto formativo non può da solo azzerare le routine formate della quotidianità. Può solo svolgere il fondamentale compito di aiutare la persona a identificare e agire, all’interno delle leggi generali che governano ogni modello, i propri spazi di azione, realizzazione e libertà. Per liberare la formazione dobbiamo, infine, sviluppare una forte consapevolezza di ruolo. L’autorevolezza di chi dimostra che a volte la risoluzione dei problemi richiede la messa in dubbio dell’ossatura indiscussa dell’equilibrio d’interessi dati. Operando sotto l’influenza dello spirito incantatore dalla falsa necessità si perde di vista il potere rivoluzionario di un apprendimento basato sulle infinite possibilità.
L’aggravarsi, nei nostri tempi, dei motivi d’insoddisfazione, di paralisi e di conflitto può aiutare la formazione di nuovi ambienti di apprendimento in cui l’esigenza di certezza del lavoro possa essere sostituita con l’accrescimento delle potenzialità del cittadino, allargando il senso collettivo del possibile a supporto di una visione del cambiamento e dei modi di associarsi tra persone.
Solo una formazione liberata può trasformare l’indefinito, questo comune denominatore dei nostri tempi, da segno di una confusione paralizzante a potente voce dell’opportunità di trasformazione della vita sociale.
Antonello Calvaruso, Presidente nazionale AIF
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La metafora del titolo, Liberare la formazione, vuole proporre un percorso che recupera e valorizza la grande tradizione storica della formazione in Italia, di cui è portatrice, da quaranta anni, l’AIF. Si tratta ora di far emergere, da questa tradizione, risposte a cogenti bisogni presenti, e ad esigenze emergenti, basilari per il nostro futuro personale, per il futuro del nostro paese e del mondo.
La formazione è stata intesa essenzialmente come ‘formazione aziendale’, ma oggi le aziende non sono più in grado, o non sono più interessate, a farsi carico di vasti piani formativi, mentre assume importanza crescente la formazione finanziata. La formazione è stata essenzialmente formazione erogata in aula, mentre oggi le modalità formative, supportate da diverse tecnologie, si moltiplicano. La formazione è stata rivolta a intere popolazioni aziendali, a gruppi di persone, mentre oggi si va diffondendo, e appare sempre più necessaria, la formazione costruita sui bisogni e sulle aspettative di una singola persona. La formazione si è fondata su una netta separazione dei ruoli di docente e discente, mentre oggi appare sempre più un processo che coinvolge attori che sono al contempo docenti e discenti.
La formazione è stata intesa come formazione rivolta a persone dotate di un ‘posto di lavoro’. Ma oggi sempre di più appare importante pensare ad una formazione rivolta a coloro che non hanno lavoro.
La formazione è stata intesa, in senso stretto, la formazione degli adulti, ma oggi appare particolarmente importante guardare, con uguale attenzione, alla formazione dei giovani, degli adulti, e di coloro che sono, con sempre meno motivi, considerati ‘anziani’.
Liberare la formazione dalle consuetudini significa sprigionarne le potenzialità. La figura del formatore, così, nata come ‘formatore aziendale’, può essere intesa in senso più lato, fino ad abbracciare tutti coloro che nella Scuola, nell’Università, e in genere nella società, si occupano di apprendimento e di trasferimento delle conoscenze.
La formazione apparirà così come fonte di spazi di libertà per ogni cittadino.
Guardando, alla luce del passato e del presente, al futuro della formazione, sarà così anche possibile immaginare e costruire il futuro dell’Associazione Italiana Formatori.
Francesco Varanini, Responsabile scientifico del Convegno
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Programma
Venerdì 13 novembre
9.00 Registrazione partecipanti
9.30 Introduzione al Tema del XXVII Convegno Nazionale
Antonello Calvaruso – presidente nazionale AIF
Francesco Varanini – responsabile scientifico del convegno
10.10 Passato, presente e futuro della formazione
Narrare la storia della formazione in Italia e dell’evoluzione della figura del formatore aziendale è un po’ come narrare la storia dell’AIF: dalle ragioni della sua fondazione al modo con il quale per 40 anni è stata il punto di riferimento della formazione in Italia.
La narrazione è l’occasione per interpretare il presente e tracciare un sentiero verso il futuro alla luce della storia vissuta.
La formazione oggi tra confini e frontiere
La storia della formazione in Italia ci porta a guardare come la formazione si rivolge a soggetti diversi: soggetti organizzativi, soggetti politici, soggetti umani.
Giuseppe Varchetta – Psicosocioanalista, Formatore manageriale
Comprendere i contesti sociali e politici
Nella cultura del formatore, e nel suo ruolo di progettista di formazione, è rilevante la conoscenza del contesto, e in particolare della stratificazione sociale. In politologia la stratificazione sociale di un determinato contesto è costruita tenendo conto dello span of control (risorse che una persona gestisce nel suo ruolo).
Mario Unnia – politologo, esperto di relazioni industriali, Formatore
Arcipelago formazione
Ripercorrendo la storia dell’agire pratico, e dell’identità dei formatori italiani, possiamo cogliere le tracce dell’evoluzione del ruolo e l’emergere di una ‘nuova formazione’.
Domenico Lipari – sociologo, studioso di processi formativi
Soggettualità nell’apprendimento
Il processo di apprendimento osservato dal punto di vista del soggetto, mosso da un proprio progetto a da una personale assunzione di responsabilità in merito al proprio futuro.
Piero Trupia – filosofo, formatore
11.15 Intervallo
11.30 Come la formazione può cambiare il mondo
Una importante manager, dopo varie esperienze in altri settori, è stata Head of Learning Center HR Management presso un grande Istituto di Credito italiano. Con il 30 ottobre ha lasciato questa posizione.
L’esperienza di manager e di responsabile della formazione è messa ora a disposizione di un progetto sociale di formazione per il cambiamento. Il progetto ha sede in Africa ed ha come centro un monastero benedettino.
Tiziana Bernardi, manager
11.50 Interazione con i partecipanti
12.30 Narrare la propria storia. Come la formazione cambia la vita
Raccontare un percorso formativo. Qualcosa che inizia come liberazione della mente, avvicinamento alla cultura umanistica e conduce poi a ripensare se stessi non più come ‘lettori’ ma come ‘autori’ della propria vita.
- Anna Deambrosis, direttore welfare di REALE MUTUA ASSICURAZIONI, Amministratore Delegato BLUE ASSISTANCE
Crescere fino a assumere ruoli manageriali. Si passa così dall’essere fruitori di un’offerta Formativa al progettare la crescita collettiva dei propri collaboratori.
- Bice Dellarciprete, project manager
- Stefania Venturi, consulente
13.15 Il vino come asset intangibile e l’asset intangibile come vino
Sandro Sangiorgi, scrittore e curatore del progetto editoriale e didattico “Porthos”
13.30 Pranzo
14.30 Narrare la propria storia di manager della formazione
Tre manager si prestano a una discussione finalizzata a provocare il racconto della propria storia di vita come storia di formazione personale e come questo percorso incide sulle scelte che quotidianamente si fanno in qualità di manager della formazione: committenti di formazione e autori di politiche formative e di sviluppo delle persone.
- Elvira Goglia, responsabile formazione - INAIL
- Vincenzo Caridi, responsabile formazione - INPS
- Giusi Miccoli, amministratore unico - ASAP
Incontro tra domanda e offerta formativa in azienda
- Maurizio Castagna, presidente - MIDA
- Michela Santi, talents and organization effectivenesss southern europe - MONDELEZ INTERNATIONAL
15.20 Formazione alla libertà: etica, vocazione e scelte di vita
- Giacomo Prati, formatore
- Emanuela Trevisi, formatrice - FONDAZIONE ASPHI ONLUS
Durante l’intervista verrà analizzato il mondo in cui i processi formativi possono supportare i disabili e le aziende ad agire in una logica di inclusione. Si vedrà come le tecnologie e gli strumenti informatici possano favorire processi di democratizzazione ed emancipazione.
Quando la formazione è inclusiva, infatti, è progettata per tutti. Si ragionerà in una logica di formazione partecipativa che ci permetta di sviluppare una formazione democratica per una società più democratica.
- Emanuele Kettlitz, Formatore
16.00 Scenario globale, nuovi trend, politiche istituzionali: il caso Italia
In un contesto globale, siamo chiamati ad agire valorizzando le nostre differenze. Ciò che possono e debbono fare la scuola, l’università, la formazione aziendale. Ciò che può e deve fare ogni cittadino.
Alberto F. De Toni – Rettore UNIVERSITA' DI UDINE, consulente e formatore
16.20 Intervallo
16.35 Lavoro di gruppo sulla “liberazione della formazione”
Ogni gruppo si auto organizza, può ridefinire il tema proposto e scindersi in più gruppi o fondersi con altri gruppi. Ciascun gruppo dovrà riflettere in modo critico sul tema del convegno e sulle opinioni esposte dai relatori, focalizzando l’attenzione su un ambito specifico, proponendo nuove domande o possibili soluzioni. Ogni gruppo può, volendo, continuare i propri lavori dopo cena.
Si propongono questi gruppi:
- Liberare la formazione nelle organizzazioni aziendali
- Liberare la formazione per una cittadinanza attiva
- Liberare la formazione percorsi di crescita personale e autoformazione
- Liberare la formazione tramite tecnologie
20.30 Cena sociale, presso l’Osteria del Treno
Dopocena
Liberare la formazione: Suggestioni cinematografiche
Sergio Di Giorgi e Dario D’Incerti, del gruppo di lavoro ForFilmFest-Festival del cinema per la formazione
Sabato 14 Novembre
9.00 Presentazione del lavoro dei gruppi
Suggerimenti, istanze, idee e dubbi sugli argomenti elaborati nel pomeriggio precedente. Il tempo sarà equamente ripartito tra tutti i gruppi. La modalità espositiva è libera.
10.30 Intervallo
10.45 Uno sguardo oltre i consueti confini
A partire dal lavoro svolto dai gruppi di lavoro è possibile immaginare una formazione che, oltre a quella orientata alla specializzazione e alla professionalizzazione, possa accompagnare la persona per tutta la vita?
La scuola e l’università, così come la formazione aziendale, spesso orientata alla sola riqualificazione professionale, sono articolazioni di una formazione intesa come diritto di cittadinanza. Il diritto all’istruzione è un punto di partenza, non più di arrivo. Ci sono esempi di politiche formative sviluppate in vari paesi e contesti culturali che conducono verso una formazione ‘senza confini’. Un ripensamento della figura del formatore va di pari passo all’assunzione di responsabilità da parte di ognuno in merito alla propria ‘formazione permanente’.
Gianluca Bocchi, filosofo della scienza - UNIVERSITA' DI BERGAMO
Davide Della Bella, firettore - ECOLE - Enti Confindustriali Lombardi per l’Education
Maria Giovanna Garuti, formatrice - ISMO
Fernando Giancotti, generale - AERONAUTICA
Enrico Parsi, direttore - SCUOLA COOP
Arduino Salatin, preside - ISTITUTO UNIVERSITARIO IUSVE, Venezia
12.30 Interazione con i partecipanti
13.00 Elementi per il manifesto della formazione liberata
Antonello Calvaruso, presidente nazionale AIF
13.30 Saluti
Relatori
Tiziana Bernardi, manager
Gianluca Bocchi, filosofo della scienza - UNIVERSITA' DI BERGAMO
Antonello Calvaruso, presidente nazionale - AIF
Vincenzo Caridi, responsabile formazione - INPS
Maurizio Castagna, presidente - MIDA
Alberto F. De Toni, rettore - UNIVERSITA' DI UDINE, consulente e formatore
Anna Deambrosis, direttore welfare - REALE MUTUA ASSICURAZIONI e amministratore delegato - BLUE ASSISTANCE
Davide Della Bella, direttore - ECOLE, Enti Confindustriali Lombardi per l’Education
Bice Dellarciprete, project manager
Maria Giovanna Garuti, formatrice - ISMO
Elvira Goglia, responsabile formazione - INAIL
Emanuele Kettlitz, fFormatore
Domenico Lipari, sociologo, studioso di processi formativi
Giusi Miccoli, amministratore unico - ASAP
Enrico Parsi, direttore SCUOLA COOP
Giacomo Prati, formatore
Arduino Salatin, preside - ISTITUTO UNIVERSITATIO IUSVE, Venezia
Sandro Sangiorgi, scrittore e curatore del progetto editoriale e didattico “Porthos”
Emanuela Trevisi, formatrice - FONDAZIONE ASPHI ONLUS
Michela Santi, talents and organization effectivenesss southern europe - MONDELEZ INTERNATIONAL
Piero Trupia, filosofo, formatore
Mario Unnia, politologo, esperto di relazioni industriali, formatore
Francesco Varanini, responsabile scientifico del convegno
Giuseppe Varchetta, psicosocioanalista, formatore manageriale
Stefania Venturi – consulente
Gallery fotografica
Francesco Varanini - direttore responsabile - PERSONE&CONOSCENZE
Cena sociale, presso l’Osteria del Treno
Giusi Miccoli – Amministratore Unico ASAP
Lavori di gruppo - Sessioni parallele pomeridiane
Gianluca Bocchi – Filosofo della scienza, Università di Bergamo
Lavori di gruppo - Sessioni parallele pomeridiane
Michela Santi – Talents and Organization Effectivenesss Southern Europe at Mondelez International
Da sinistra Calvaruso e Varanini
Giacomo Prati – Formatore
Lavori di gruppo - Sessioni parallele pomeridiane
Stefania Venturi – Consulente
Maurizio Castagna – Presidente MIDA
Fernando Giancotti – Generale di Squadra Aerea, Aeronautica Militare
Elvira Goglia – Responsabile Formazione INAIL
Lavori di gruppo - Sessioni parallele pomeridiane
Area ristoro e networking
Presentazione lavori di gruppo
Sandro Sangiorgi – Scrittore e curatore del progetto editoriale e didattico “Porthos”
Giuseppe Varchetta – Psicosocioanalista, Formatore manageriale
Vincenzo Caridi – Responsabile Formazione INPS
Bice Dellarciprete – Project Manager
Emanuele Kettlitz – Formatore
Tiziana Bernardi – Manager
Antonello Calvaruso – Presidente Nazionale AIF
Presentazione lavori di gruppo
Piero Trupia – Filosofo, Formatore